L'ex parlamentare transgender vince la sesta edizione del reality show. Simona Ventura: "La lama affonda nel burro dei pregiudizi del nostro paese". Battuta di misura la modella argentina, anch'essa superfavorita. Il programma premiato dagli ascolti, sempre sopra il 20% di share.
(Alessandra Vitali - La Repubblica) Fra ragazzoni belli e ottusi e splendide furbacchione vince la via di mezzo, grazie all'uso di uno strumento tanto difficile da reperire sull'isola quanto il cibo, cioè il cervello. Come da pronostici, alla sesta Isola dei famosi trionfa Vladimir Luxuria. Superfavorita della vigilia, sostenuta sui social network dalle associazioni gay (ma non solo) con una campagna così agguerrita da fare invidia a Barack Obama. Sbaragliati gli altri finalisti, il bidello Carlo Capponi, il nuotatore Leonardo Tumiotto, la modella Belen Rodriguez, che pure se l'è giocata bene ed è seconda per poco. Si chiude un'edizione che si è mantenuta sempre al di sopra del 20% di share, ha resistito a Montalbano su RaiUno, a Zelig su Canale 5 e, nella semifinale, ha conquistato quasi 6 milioni di spettatori con picchi di oltre 8 milioni e del 50% di share durante la proclamazione dei finalisti. Alla vincitrice 200 mila euro, la metà da devolvere a un'associazione di beneficenza (Luxuria ha scelto l'Unicef) .
Quarantatrè anni, foggiana, vero nome Vladimiro Guadagno, Luxuria è stata il colpo grosso del reality. Che ha fatto leva sull'ambiguità del personaggio e sulla curiosità suscitata nel pubblico. Tant'è che, quando Simona Ventura annunciò i nomi dei concorrenti, ci tenne a precisare che Vladimir, sull'Isola - dove spesso si liberano i costumi, non solo da bagno - avrebbe sempre indossato un pareo. Per sedare i pruriti del pubblico. O per solleticarli, a seconda dei punti di vista. Ne è prova Patrizia de Blanck, naufraga eliminata, che senza giri di parole, fra palme e risacca, le chiese: "Ma che vuol dire transgender? Che ce l'hai o che non ce l'hai?". Peggio Rossano Rubicondi, ex spogliarellista che ha fatto bingo sposando Ivana Trump, che quando si affrontava l'argomento omosessualità prediligeva un'aggettivazione grossolana benché in lingua inglese.
Certo, l'ex onorevole che alla partenza per l'Honduras aveva detto di voler difendere le minoranze e invece è finita a raccontare gli sbaciucchiamenti fra Rossano e Belen (togliendo il sonno al povero Marco Borriello, fidanzato della modella argentina) ha accumulato in queste settimane anche un bel po' di nemici. Contro di lei si sono schierati gli altri naufraghi e gli opinionisti Luca Giurato e Mara Venier, secondo i quali Vladimir ha perso un'occasione per tacere, rivelandosi una bacchettona. Ma forse è anche questo che ha convinto tanto pubblico. Transgender, ma fedele ai valori della tradizione. Spiazzante e rassicurante. Come aveva detto nel corso della puntata, "la mia gioia è di aver superato questa prova fino alla fine e di poter tornare a casa fra i miei affetti".
Attrice nei primi anni Novanta, poi direttrice artistica di Muccassassina, evento di riferimento per la comunità GLBT, collaboratrice di quotidiani e radio e opinionista a Markette, su La7. Tutte attività lasciate nel 2006, quando è stata eletta deputato per Rifondazione comunista. Non rieletta nel 2008, è tornata allo show. Con massimo sdegno di alcuni colleghi di partito che hanno interpretato il suo sì all'Isola come la conferma del loro giudizio su una showgirl prestata alla politica per un capriccio di Fausto Bertinotti. Invece, con Luxuria "la lama affonda nel burro dei pregiudizi del nostro paese", ha detto in trasmissione la Ventura, con una prosopopea degna di un vecchio ex presidente della Camera.
Fra passioni e litigi, la sesta edizione dell'Isola, su RaiDue, ha visto via via crescere gli ascolti, mantenendosi sempre al di sopra del 20% e resistendo anche alla concorrenza interna (31% per Montalbano, 21.08% per l'Isola). La media delle 8 puntate trasmesse è stata del 20.75% di share con 4.586.283 spettatori e, nel day time, è stata superiore al 14% con 4 punti in più rispetto al 2007. Soddisfatta la conduttrice: "All'inizio un po' disperavo, fra la domenica (con Quelli che il calcio, ndr) e il lunedì è stata dura. Ma ne è valsa la pena, mi sono divertita moltissimo. Spero che le prossime edizioni, se vorranno riconfermarmi, non siano di lunedì: di Zelig ne avevo timore, è il più importante della concorrenza. Trovo ingiusto mettere due programmi forti nella stessa serata".
Un'edizione che sarà ricordata anche per i ritiri per problemi fisici (Giucas Casella, Antonio Cabrini) fra cui spicca quello di Massimo Ciavarro, che se l'è vista brutta. "Per i naufraghi - aveva detto la Ventura - è una prova dura, la vedo come un'analisi psicologica collettiva per tutti, concorrenti e pubblico. Sei costretto a metterti a nudo nel bene e nel male. Un grande romanzo popolare, che affascina tutti".
Chissà se, alla fine, sarà vero quel che auspicava Imma Battaglia, che con la sua associazione Digayproject è stata fra i più convinti animatori della campagna online pro-Vladimir. Cioè che la sua vittoria rappresenta una svolta per la tv popolare e di massa, con una transgender che entra in milioni di case. Il dubbio, è che, in quelle case, siano in pochi a conoscere il significato della parola transgender. E in troppi a chiedersi ancora, come la contessa de Blanck, "ma ce l'ha o non ce l'ha?".
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